Dott.ssa Mariarosa Romeo

Mastopessi

"Rivivi il tuo seno"

La mastopessi o lifting del seno consiste nel sollevamento e rimodellamento di un seno rilassato, cadente e svuotato, causato principalmente da una significativa perdita di peso dopo gravidanza e allattamento, dall’effetto della gravità e dal normale processo di invecchiamento cronologico che porta alla perdita di elasticità.
 
Per correggere forme moderate o gravi di ptosi cutaneo-adipo-ghiandolare, si esegue la mastopessi con modellamento e ancoraggio della ghiandola mammaria alla parete muscolare retrostante, associata all’asportazione della pelle in eccesso.
 
Nei casi lievi, la correzione può essere ottenuta anche solo tramite mastoplastica additiva con protesi mammarie.
 
Quando si associa a un seno cadente anche un significativo svuotamento adipo-ghiandolare, può essere indicata l’associazione di mastopessi e mastoplastica additiva in un unico intervento chirurgico.

Prima dell'intervento

Il chirurgo e l’anestesista valuteranno insieme gli esami ematici e diagnostici prescritti durante la visita preliminare e la pianificazione dell’intervento. È consigliabile evitare l’assunzione di farmaci che possano interferire con la coagulazione del sangue, come l’aspirina e i FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), almeno una settimana prima dell’intervento. Per i fumatori, è fortemente consigliata la sospensione o la riduzione significativa del fumo almeno 30 giorni prima dell’intervento, per prevenire problemi di circolazione che potrebbero influenzare la guarigione delle ferite e la formazione di cicatrici anomale. Nei cinque giorni precedenti l’intervento chirurgico, sarebbe opportuno evitare qualsiasi attività sportiva intensa che possa richiedere un elevato dispendio energetico. Se l’intervento viene eseguito in day-surgery, con dimissione il giorno stesso, è consigliabile che la paziente venga accompagnata da qualcuno che possa assistere nei primi 2-3 giorni successivi all’intervento.

Anestesia

Di solito, l’intervento di mastopessi viene eseguito sotto anestesia generale. Solo in casi particolarmente selezionati, come nelle pessi cutanee con cicatrice periareolare, è possibile utilizzare un’anestesia locale accompagnata da sedazione (con respirazione spontanea).

 

Intervento

A seconda della dimensione del seno e del grado di ptosi, le incisioni possono essere di tipo periareolare semplice o possono includere una cicatrice verticale (che collega il polo inferiore dell’areola al solco sottomammario) e orizzontale (lungo il solco mammario), formando così una classica forma a T invertita proporzionale alla taglia del seno.

Il tessuto adipo-ghiandolare viene quindi riposizionato utilizzando le varie tecniche descritte in letteratura, il complesso areola-capezzolo viene sollevato in proporzione alla ptosi, e il tessuto cutaneo in eccesso viene rimosso per migliorare la texture cutanea, riducendo le smagliature se presenti.

Nei casi di significativo svuotamento ghiandolare, è consigliabile l’inserimento di una protesi sottomuscolare per ottenere il miglior risultato estetico con la mastopessi. Vengono anche posizionati drenaggi per consentire il normale drenaggio dei fluidi siero-emorragici accumulatisi durante l’intervento chirurgico, che vengono poi rimossi dopo 2-3 giorni. La durata dell’intervento varia solitamente da 2 a 3 ore a seconda della gravità del caso clinico.

Postoperatorio

La medicazione prevede l’uso di un reggiseno apposito da indossare continuativamente per le prime 4 settimane.

Il dolore postoperatorio è gestito efficacemente con terapia antalgica e tende a diminuire parallelamente al ridursi dell’edema tissutale, il quale solitamente scompare entro 4-6 settimane. I drenaggi sono solitamente rimossi entro il secondo o terzo giorno dopo l’intervento, mentre i punti di sutura, se presenti, vengono tolti tra il settimo e il dodicesimo giorno.

È normale sperimentare una diminuzione della sensibilità nel complesso areola-capezzolo, fenomeno che tende a risolversi spontaneamente entro alcuni mesi. Il risultato estetico definitivo si stabilizza entro 4-6 mesi, durante i quali il seno continua a subire lievi modificazioni nella forma.

È fondamentale che qualsiasi complicanza, sia essa minore o maggiore, venga trattata con competenza e professionalità dal chirurgo, il quale affronterà ogni inconveniente secondo le migliori pratiche mediche.

Durante la visita specialistica, ogni aspetto sarà discusso dettagliatamente con il paziente, fornendo tutte le informazioni necessarie.

Le normali attività quotidiane possono essere riprese di solito dopo 3-4 giorni, mentre l’attività sportiva può essere gradualmente reintrodotta a partire dalle 4 settimane successive all’intervento.

In caso di gravidanza successiva, non vi sono impedimenti all’allattamento poiché nessuna tecnica chirurgica prevede l’interruzione dei dotti ghiandolari o la perdita della funzionalità mammaria.